Buon pomeriggio lettori!
E' da tanto tempo ormai che non scrivo ma vorrei riprendere questa vecchia abitudine recensendo gli ulti libri da me letti o mostrandovi le ultime uscite che vorrei tanto acquistare!
Chi mi segue anche su instagram saprà che ho partecipato all'inizio di Ottobre ad un gruppo di lettura, il daughtersofathenagdl organizzato da due splendide ragazze di bookstagram! Terminato il libro scelto, Dracula di Bran Stoker, ho pensato bene di scrivere una ricca recensione rifacendomi anche al film di Francis Ford Coppola.
Intanto vi lascio la prefazione di Luigi Lunari per l'edizione Feltrinelli e poi iniziamo con la recensione!
"State a sentirli, i figli della notte! Questa è la loro musica!" "Basta l'inizio: con questo Jonathan Harker, procuratore legale in quel di Exeter, che arriva in Transilvania, e si trova immediatamente avvolto in un clima di mistero e di scongiuri, fino a che di notte, tra lontani lupi che ululano e cavalli dalle narici infuocate, arriva in un castello dove un signore vestito di nero, dagli occhi troppo rossi e dai denti troppo bianchi... e il gioco è fatto! Impossibile uscire da quel clima, impossibile allentare la tensione, e non seguire con ansia partecipe la sorte di quei personaggi. Perché, bene o male, questo dandy dalla tetra figura ci attira e ci spaventa al tempo stesso (come tutto ciò che è peccato o che ci fa ingrassare); perché Mina diventa l'oggetto di tutte le nostre preoccupazioni; perché del professor Van Helsing sposiamo l'indefessa fede nell'inconoscibile e nel mistero, e la sua integerrima crociata contro il Maligno; perché la schermaglia tra Dracula che architetta il suo ritorno a casa e gli altri che ne svelano a una a una le mosse finisce con l'appassionarci e con il coinvolgerci come per una partita a scacchi; fino allo strepitoso finale, quando le tre diverse pattuglie dei 'cacciatori' convergono, con un ritmo che ricorda quasi lo stretto di una fuga per organo o l''arrivano i nostri' dei migliori film western, a sbarrare al Vampiro la strada verso il castello della sua sicurezza."
Ho sempre amato i vampiri da quando da piccola mi fecero vedere proprio il film di Dracula di Francis Coppola, diventato uno dei miei preferiti! Poi con molta facilità me ne innamorai sempre di più grazie anche all'abbondanza di libri che avevano come protagonista proprio questo oscuro personaggio! E non parlo solamente della saga di Twilight, ormai diventata quasi un cliché, che all'epoca mi piacque tanto (sono stata ragazzina anche io, molto timida ed impacciata) ma soprattutto delle varie serie fantasy più d'azione come Anita Blake (la super hot cacciatrice di vampiri, e non solo) e quella di Colleen Gleason sui Gardella. Per non parlare di Buffy the vampire's slayer e tutto ciò che ne è derivato anche nella trasposizione cinematografica e televisiva!
Dopo questa breve introduzione potete capire quanto io sia stata sciocca nel non leggere in prima istanza proprio il masterpiece sui vampiri, il capolavoro di Bran Stoker sul quale si sono poi basate tutte le altre imitazioni. Però posso giustificarmi dicendo come io abbia avuto davvero tanto paura di rimanerne delusa dopo la sua lettura...
Restando dentro il sentiero e non divagandomi oltre il libro mi è piaciuto davvero tanto. Il suo stile epistolare che cambiava ad ogni scena mi ha fatto amare Bran Stoker, in alcuni punti lento e descrittivo con molti dialoghi ed in altri veloce e ricco di suspance. Questo ha fatto in modo che il lettore entrasse in sintonia con i protagonisti della storia e di vivere a pieno il dramma interiore di ognuno di loro quando conoscono la potenza del male. Ho preferito di gran lunga il personaggio del Dottor Steward, direttore di un manicomio, poiché attraverso le sue parole possiamo sentire il dubbio, l'angoscia, la paura ed il momento in cui viene svelata la verità sull'esistenza del vampiro così come accadrebbe in ognuno di noi. Mentre mi è piaciuto un po' meno Jonathan Harker, nonché il primo protagonista a conoscere proprio nel suo castello il conte Dracula ed a provare, da solo, il terrore dovuto alla sua finta bonarietà.
Per quanto riguarda le due donne del libro, ho preferito Lucy a Mina, nonostante quest'ultima sia stata più forte e coraggiosa della sua amica a cui è toccata una triste sorte.
Ovviamente per gli amanti del film come me, rimarrà sempre qualcosa di mancante nella storia raccontata da Stoker, quello che invece ha reso il libro un capolavoro a se stante, più secco e diretto. La pellicola di Coppola racconta la vicenda, ovviamente, in maniera più romanza e sentimentale, quasi delicata in alcuni punti. Mina non è solamente l'amica di Lucy e del gruppo di uomini che desiderano uccidere il conte, Mina è anche la donna che somiglia alla donna amata da Dracula nella sua vita mortale. Un qualcosa che ho amato alla follia, pura poesia.
Voi invece avete letto il libro di Bran Stoker o visto il film di Francis Coppola? Avete preferito l'uno o l'altro oppure, come me, avete adorato entrambi?